martedì 8 novembre 2016

(8 novembre 2016) Eicma 2016 - La nuova BMW R 1200 GS




La nuova BMW R 1200 GS: ulteriore aumento dell’eccellenza su tutti i terreni

Da oltre 35 anni, “BMW GS” è sinonimo di piacere universale di guida motociclistica: “GS descrive la combinazione ideale di utilizzo come moto da turismo e per i viaggi più lunghi, di guida dinamica e uscite fuoristrada. Questo vale in particolare per le motociclette BMW GS equipaggiate con motore Boxer. Anche nei casi più estremi, esse sono l’accompagnatore perfetto per scoprire gli angoli più remoti del mondo.”

Il concetto unico della R 1200 GS, dal carattere autentico e il propulsore potente ed elastico, affascina numerosi fan del motociclismo di tutto il mondo. Non è un caso che questa motocicletta domini il proprio segmento di mercato da molti anni e sia il best-seller della gamma di BMW Motorrad. Lanciando la nuova R 1200 GS, BMW Motorrad amplia il portafoglio GS non solo attraverso numerose ottimizzazioni di prodotto, ma anche allargando nuovamente le caratteristiche del veicolo. Per la prima volta una BMW GS può essere configurata tenendo conto del campo di utilizzo preferito del suo guidatore, selezionando uno dei due pacchetti di stile, Rallye o Exclusive, e dando così la preferenza a un orientamento più enduro oppure più esclusivo.

Nella sua qualità di enduro da viaggio più popolare del mondo, la R 1200 GS si presenta con ottimizzazioni in numerosi campi. La sua configurazione più versatile inaugura una gamma di dinamismo e comfort finora mai offerta, fino all’idoneità alla guida fuoristrada. Questo è il risultato di una serie d’interventi mirati di ottimizzazione, di numerose innovazioni e, ovviamente, anche di una gamma di optional e di accessori originali fortemente ampliata.






Propulsore Boxer con catalizzatore nuovo e dati aggiornati secondo le disposizioni della norma Euro 4

La nuova R 1200 GS è sempre equipaggiata con il Boxer a raffreddamento aria/liquido dalla potenza di 92 kW (125 CV) a 7 750 g/min e la coppia massima di 125 Nm a 6 500 g/min, ma in conseguenza alle nuove norme Euro 4 è stata dotata di un catalizzatore modificato e di dati aggiornati di gestione motore. Nel model year 2017 era stato già montato un dispositivo antistrappo sull’albero di uscita del cambio ed erano stati rivisitati il comando dei cilindri di attuazione e gli alberi del cambio.







Optional: Modalità di guida Pro con Dynamic Traction Control DTC e nuovo Hill Start Control

Per consentire un adattamento personalizzato alle preferenze del guidatore, in combinazione con il Controllo automatico della stabilità ASC (Automatic Stability Control), per ottimizzare la trazione la nuova R 1200 GS offre di serie le due modalità di guida “Rain” e “Road”. La nuova R 1200 GS può essere ordinata adesso con l’optional ex fabbrica “Modalità di guida Pro” che comprende le modalità di guida supplementari “Dynamic” e “Dynamic Pro”, “Enduro” ed “Enduro Pro” nonché il Controllo dinamico della trazione DTC (Dynamic Traction Control) che permette di accelerare in modo più efficiente e sicuro, soprattutto in posizione inclinata.

Inoltre, le due modalità di guida “Dynamic Pro” ed “Enduro Pro”, attivabili inserendo la presa di codifica, offrono varie possibilità di personalizzare il carattere della moto. Ulteriori componenti della “Modalità di guida Pro” sono il nuovo sistema di assistenza in partenza Hill Start Control per facilitare la partenza in salita, ABS Pro per aumentare la sicurezza in frenata, anche in posizione inclinata, e la luce dinamica dei freni che migliora la visibilità della motocicletta per i veicoli che seguono quando frena. 


Regolazione elettronica delle sospensioni Dynamic ESA “Next Generation” con compensazione automatica dell’assetto


Grazie alla regolazione elettronica delle sospensioni BMW Motorrad Dynamic ESA “Next Generation” (Electronic Suspension Adjustment), disponibile come optional, sono state raggiunte delle dimensioni nuove a livello di sicurezza di guida, di performance e di comfort: infatti, l’ammortizzazione viene adattata automaticamente alle condizioni momentanee, in dipendenza dello stato e delle manovre di guida; inoltre, in tutti gli stati di carico ha luogo la compensazione automatica dell’assetto.

Ciclistica sportiva più rigida per gli entusiasti della guida fuoristrada come optional ex fabbrica con la R 1200 GS Rallye 


Grazie alla ciclistica sportiva selezionabile con la variante di equipaggiamento Rallye, offerta ex fabbrica, la nuova R 1200 GS è ulteriormente ottimizzabile per la guida impegnata fuoristrada. La maggiore rigidezza della molla, ammortizzatori più lunghi ed escursioni allungate aumentano nuovamente la performance off-road.


Nuovo linguaggio cromatico e formale in tre attraenti varianti

Nonostante che anche nella nuova edizione siano stati conservati l‘architettura e il design fondamentali della R 1200 GS, un’ergonomia ottimizzata nella zona delle ginocchia provvede ad aiutare il pilota nella guida fuoristrada, mentre contrasti cromatici più decisi, vernici nuove e le due varianti di equipaggiamenti Rallye ed Exclusive esaltano i talenti della nuova R 1200 GS. Una serie di dettagli sono stati modificati nel parafango anteriore e nel centro del coprimozzo della ruota anteriore; piccoli deflettori, cosiddetti winglets, perfezionano l’aerodinamica. Inoltre, sono state ridisegnate la mascherina del cornetto di aspirazione dell’aria e le coperture dei fianchetti del serbatoio. Il nuovo linguaggio formale si ritrova anche nei condotti dell’aria di raffreddamento e nei coperchi del radiatore, offerti con la superficie galvanizzata oppure in acciaio inossidabile (Rallye ed Exclusive).

La variante Rallye accentua il carattere fuoristrada della nuova R 1200 GS. In combinazione con la catena cinematica nera, il colore lupinblau metallizzato, le decorazioni nei colori BMW Motorsport verniciate sui fianchetti del serbatoio e il telaio in cordobablau, la nuova GS di serie risulta essere la più sportiva di tutti i tempi.

La presenza della R 1200 GS Exclusive viene sottolineata dalle coperture dei fianchetti del serbatoio in monolith metallizzato con decorazioni protette da una vernice trasparente, il paraspruzzi della ruota anteriore e il coperchio centrale del serbatoio in iced chocolate metallizzato, nonché il telaio verniciato in achatgrau metallizzato opaco. Un contrasto raffinato lo formano la catena cinematica nera e le pinze freno verniciate colore oro.


Sintesi degli highlight della nuova BMW R 1200 GS

  • Motore Boxer con catalizzatore nuovo e dati aggiornati alla norma Euro 4 e potenza immutata di 92 kW (125 CV) a 7 750 g/min.
  • Immagine nuova, esteticamente più robusta.
  • Linguaggio formale affilato e attraenti varianti cromatiche.
  • Ulteriori optional di ergonomia con altezze e varianti di sella supplementari.
  • Netto ampliamento della gamma di motorizzazioni, dalla variante di base alla nobile R 1200 GS Exclusive fino alla R 1200 GS Rallye, dedicata al guidatore off-road più impegnato.
  • Nuova variante R 1200 GS Rallye con ulteriore sostanza di prodotto: sella Rallye, parabrezza sportivo, protezione del radiatore e del telaio, larghe pedane enduro e cerchi a raggi incrociati, nonché l’optional ciclistica sportiva e l’optional pneumatici tassellati.
  • Funzioni innovative di Dynamic ESA dell’ultima generazione: modalità di ammortizzazione automatica e compensazione automatica dell’assetto assicurano una nuova esperienza di guida.
  • Modalità di guida Pro con DTC, Hill Start Control e le nuove modalità personalizzabili Dynamic Pro ed Enduro Pro come optional ex fabbrica.
  • Accessori nuovi come staffa paracilindri, topcase per due caschi ed elementi protettivi per la guida fuoristrada, per esempio la protezione del radiatore e del telaio.











lunedì 7 novembre 2016

(7 novembre 2016) Eicma 2016 - Honda X-ADV




Caratteristiche modello


Honda inventa un nuovo emozionante modello crossover. Nasce il nuovo X-ADV, sintesi geniale tra lo stile di un SUV e la praticità di un maxiscooter ma con tutte le qualità dinamiche della moto. Il motore è il super efficiente bicilindrico da 745 cc con cambio sequenziale DCT (Dual Clutch Transmission) a 6 rapporti inserito in un resistente telaio in acciaio. L’X-ADV ha sospensioni a lunga escursione, impianto frenante sportivo con pinze radiali, manubrio biconico in alluminio, cerchi a raggi tangenziali e pneumatici on/off. L’equipaggiamento prevede fari fullLED, Smart-Key, vano sottosella per un casco integrale, parabrezza regolabile su 5 posizioni e strumentazione LCD verticale in stile rally.



Panoramica del modello:


Il design è allo stesso tempo rude e sofisticato. L’innegabile attitudine off-road, testimoniata dalla ciclistica, dal manubrio biconico in alluminio, dai paramani e dalla strumentazione verticale in stile rally, va di pari passo con la praticità del vano sottosella da 21 litri per un casco integrale, del parabrezza regolabile su 5 posizioni, della SmartKey, del cavalletto centrale e dei fari fullLED.

Le sospensioni a lunga escursione sono in grado di assorbire ogni asperità, anche le più pronunciate, coadiuvate dai cerchi a raggi tangenziali – da 17” all’anteriore e 15” al posteriore – con pneumatici dall’intaglio on/off. L’impianto frenante è degno di una maxi enduro, con dischi flottanti da 310 mm e pinze radiali Nissin a 4 pistoncini con ABS a due canali.

La trasmissione è dotata del celebre cambio sequenziale a doppia frizione Honda DCT (Dual Clutch Transmission) che, in questa applicazione dedicata al nuovo XADV, prevede un maggior utilizzo delle marce basse anche in modalità D (Drive). È poi disponibile la modalità S (Sport), articolata in tre livelli che sfruttano il motore a regimi via via più elevati. Le palette al manubrio per inserire e scalare manualmente le marce sono sempre disponibili, ed è presente la modalità M (Manual) per controllare al 100% i cambi marcia. Il cambio DCT è perfetto per il motore bicilindrico a corsa lunga del nuovo X-ADV, perché ne sfrutta al meglio le eccezionali doti di coppia, i consumi estremamente bassi (27,5 km/l nel ciclo medio) e la bruciante accelerazione da fermo.


Stile ed equipaggiamento:


Lo styling dell’X-ADV è stato concepito e sviluppato dal team italiano del reparto R&D Honda con l'intento di esprimere visivamente, in ogni dettaglio, l’innato spirito avventuroso della moto. La marcata linea verticale, tracciata dal frontale, combina sofisticatezza e robustezza. Una linea fortemente caratterizzante si estende dalla parte anteriore a quella posteriore mediante la sfaccettata carenatura e le elaborate fiancate. Il profilo è volutamente sviluppato verso l’alto, con il corpo del veicolo compatto, per sottolineare ulteriormente l'aspetto sportivo della moto.
In viaggio o in città, il parabrezza dell’X-ADV può essere regolato tramite un pratico comando su 5 posizioni, offrendo, dal basso verso l’alto, una protezione via via maggiore da vento e intemperie. La differenza di altezza totale è di 136 mm, con un'inclinazione che varia di 11° tra il punto più alto e quello più basso. L’impianto luci è fullLED, con il gruppo ottico anteriore sdoppiato, diviso da una griglia, gli indicatori di direzione discreti e il gruppo ottico posteriore a doppia lente armoniosamente integrato nella linea del codone. Impossibile non riconoscere immediatamente l’XADV, anche in piena notte.
Ampio, squadrato e in perfetto stile Rally, la strumentazione digitale LCD dell’X-ADV offre tutti i dati necessari a tenere sempre sotto controllo le informazioni fondamentali per la guida. Il contagiri è circolare, a barre, il tachimetro è grande, numerico e posto al centro sopra l’indicatore della marcia inserita. Tutte le informazioni sono disposte intorno in maniera logica secondo la frequenza di consultazione.
Un compatto gruppo di spie è integrato alla piastra che blocca il solido manubrio biconico in alluminio - in perfetto stile offroad - e mostra lo stato dell’ABS, il folle, lo stato del freno di stazionamento e di attivazione degli indicatori di direzione.
Dei solidi paramani riparano le mani dal vento, dalle intemperie e dagli ostacoli mobili che si possono urtare in fuoristrada. E come sulle moto da enduro, un resistente paramotore in alluminio dello spessore di 2,5 mm (realizzato tramite pallinatura), protegge la parte inferiore da sassi e colpi.
Il vano sottosella da ben 21 litri può contenere un casco integrale di tipo adventure (con frontino), è illuminato da una pratica luce a LED ed è provvisto di presa 12V. Il comodo cavalletto centrale è munito di sensore di inclinazione in modo da poter parcheggiare su superfici inclinate senza rischi di ribaltamento.
Su un modello avveniristico come l’X-ADV non poteva mancare il sistema di apertura e contatto con Smart-Key. Praticissimo, permette di tenere il device in tasca e funziona per prossimità nel raggio di 2 metri. Per attivare il veicolo è sufficiente premere il commutatore (che si illumina di blu); da quel momento basta ruotarlo per accedere alle funzioni di avviamento e apertura sella e sportellino del tappo serbatoio. La pratica Smart-Key è provvista di due pulsanti, uno di sicurezza per disattivare il sistema anche in prossimità del veicolo, e una di lampeggio (answer back) per individuare la moto quando è parcheggiata tra decine di altre moto e scooter. L’immobilizer è di serie e un meccanismo integrato impedisce lo sblocco del bloccasterzo con la forza.
Per un veicolo anche molto pratico, oltre che divertente, non possono mancare degli utili accessori. Un solido portapacchi con maniglie integrate per il passeggero fa da base a due tipi di bauletti: uno da 45 litri, in tinta, per due caschi integrali, e uno da 35 litri in stile adventure con cover in alluminio, in grado di contenere un casco integrale. Su entrambi si può applicare il confortevole schienalino. Si può migliorare la protezione aerodinamica con i deflettori per gambe e piedi. Per chi vuole impreziosire il look anche nei dettagli, sono disponibili le placche copri pedane con finiture in metallo. Chi si avventurerà in fuoristrada potrà desiderare le resistenti barre tubolari antiurto e i fari fendinebbia a LED.
I colori disponibili sono eleganti e al tempo stesso grintosi:
Digital Silver Metallic
Matt Bullet Silver
Pearl Glare White (Tricolour HRC)
Victory Red (CRF Rally red)

Telaio e ciclistica:


Il telaio in tubi di acciaio dell’X-ADV è tutto nuovo ed è stato realizzato per consentire di ottenere il vano sottosella capace di contenere un casco integrale adventure. Nonostante ciò, la porzione posteriore di sella è larga solo 450mm.
Le misure della ciclistica sono improntate ad un mix di stabilità e maneggevolezza che rende la guida dell’X-ADV entusiasmante. L'inclinazione del cannotto di sterzo è di 27° e l’avancorsa pari a 104 mm, con un interasse di 1.590 mm. Le manovre in spazi ristretti e il traffico intenso non sono un problema, perché l’angolo di sterzo è di ben 39° e corrisponde ad un raggio di sterzata di appena 2,8 m. A filtrare buche, avvallamenti e le sollecitazioni degli sterrati, pensano le sospensioni a lunga escursione (153,5 mm all’anteriore e 150 mm al posteriore) che determinano un’altezza da terra di ben 162 mm. Il peso con il pieno di benzina è di 238 kg.
Il piano di seduta è a 820 mm da terra e l'impugnatura dell’ampio manubrio è a 910 mm di altezza, conferendo così una posizione di guida dominante che garantisce pieno controllo e ottima visibilità. La conformazione della sella e del profilo delle pedane facilita il pilota nel poggiare i piedi a terra. È comunque disponibile come accessorio una sella che abbassa la seduta a 790 mm.
La forcella a steli rovesciati da 41 mm è regolabile nel precarico molla e nello smorzamento idraulico in estensione. L'ammortizzatore con leveraggio progressivo ProLink è regolabile nel precarico della molla ed è fissato al bellissimo forcellone in alluminio a bracci differenziati. Il forcellone è composta da una sezione trasversale cava e da bracci con sezione a U.
Le ruote sono da 17” all’anteriore e da 15” al posteriore. Sui cerchi in alluminio a raggi tangenziali (in acciaio inossidabile) sono montati pneumatici di larga sezione (120/7017 ant. e 160/60-17 post.) con intagli on/off che permettono di affrontare con disinvoltura anche sterrati impegnativi. Le valvole per l’aria sono a L per facilitare le operazioni di controllo della pressione. La trasmissione a catena è protetta da un generoso carter che la preserva da sporco e colpi.
Potentissimo, infine, l’impianto frenante. I dischi anteriore da 310 mm sono morsi da pinze Nissin radiali a 4 pistoncini, mentre sul disco posteriore da 240 mm agisce una pinza a pistoncino singolo.


Motore:

Il motore da 745 cc (77x80 mm) dell'X-ADV è un bicilindrico parallelo a ‘corsa lunga’ efficientissimo nei consumi, omologato Euro4 e con emissioni molto basse (CO2 pari a 81g/km). I valori di potenza e coppia, pari a 55CV a 6.250 giri/min e 68 Nm a 4.750 giri/min, garantiscono accelerazioni brucianti, riprese vigorose e un’ottima velocità massima, anche grazie al cambio DCT con mappatura dedicata a questo nuovo modello.
È caratterizzato dal manovellismo dell’albero motore a 270°, che crea un piacevolissimo sound ‘zoppicante’, enfatizzato dal compatto silenziatore di scarico. Per ridurre al minimo le vibrazioni è dotato di due contralberi di bilanciamento, che rendono la guida sempre piacevole e confortevole. È un motore intelligente anche nel layout, studiato per ridurre al minimo il numero dei componenti: l’albero a camme, ad esempio, muove anche la pompa dell’acqua, e uno dei contralberi aziona la pompa dell’olio.
L’alimentazione a iniezione elettronica Honda PGM-FI contribuisce all’eccezionale efficienza dei consumi (27,5 km/l nel ciclo medio WMTC) che, con il serbatoio sottosella da 13,1 litri, determina un’autonomia totale superiore ai 300 km.


sabato 5 novembre 2016

(5 novembre 2016) Le nuove BMW R nineT Racer e R nineT Pure.






Concetto.


R nineT Racer e R nineT Pure: Roadster-feeling purista e dinamica
sportiva ispirati ai concetti classici.
Per molti appassionati di motociclismo “meno è meglio”. Per questo motivo
optano a favore del “motociclismo puro” e, conseguentemente, a favore delle
motociclette che riflettono questo approccio purista in modo autentico e
credibile.
Introducendo la R nineT BMW Motorrad ha considerato questo trend già nel
2013 e da allora ha riscosso applausi e successi continui. Un ottimo motivo
per la squadra BMW per lanciare nel 2015 la R nineT Scrambler e presentare
un’altra emozionante variante dell’ingegneria motociclistica classica:
nuovamente la risposta è stata entusiasta.
Motivata dal feedback positivo, BMW Motorrad lancia adesso con la R nine T
Racer e R nineT Pure due moto che completano il mondo heritage di
BMW Motorrad in due nuove e affascinanti varianti: il modello Roadster ridotto
all’essenziale e la classica motocicletta sportiva con carenatura parziale. In
entrambi i casi si tratta di concetti che fecero carriera alla fine degli anni
Sessanta e negli anni Settanta e che ancora oggi destano bellissimi ricordi in
numerosi fan del motociclismo.
In entrambi i nuovi modelli heritage di BMW è stato montato il potente motore
Boxer con raffreddamento aria/olio dalla cilindrata di 1 170 cm3 e la potenza di
81 kW (110 CV), abbinato al cambio a sei rapporti. Entrambe le motociclette
sono state configurate per soddisfare le norme della classe antinquinamento
Euro 4. Il design classico si ritrova anche nell’impianto di scarico in acciaio
inossidabile con terminale di scarico montato a sinistra.







Highlight della BMW R nineT Racer e della R nineT Pure:


• Potente motore boxer dalla cilindrata di 1 170 cm3 e la potenza di 81 kW
(110 CV) che soddisfa le norme Euro 4.
• Telaio dalla costruzione modulare che lascia spazio al customizing, la
personalizzazione secondo le preferenze individuali.
• Ruote fucinate in lega a cinque raggi, anteriore 3,5 x 17" e posteriore
5,5 x 17", (optional: ruote a raggi).
• Anteriormente freno a doppio disco da 320 millimetri.
• ABS di serie.
• ASC (Automatic Stability control) offerto come optional.
• Impianto di scarico in acciaio inossidabile del tipo 2-in-1 (lucidato nella
Racer, spazzolato nella Pure).
• Numerosi dettagli pregiati, come la piastra di sterzo e le pedane in
alluminio fucinato, anodizzato al naturale.
• R nineT Pure in catalanograu pastello come modello Roadster classico e
purista.
• R nineT Racer con semi-carenatura, sella con codino e pedane arretrate,
nello stile di una motocicletta sportiva degli anni Settanta.
• R nineT Racer in lightwhite pastello in combinazione con decorazioni
colorate come reminiscenza dei colori BMW Motorsport di una volta e
telaio verniciato in alluminio argento.




 

venerdì 4 novembre 2016

(4 novembre 2016) Eicma 2016, Benelli presenta la sua prima novità


Benelli TRK 502: regina della strada






 



























Libertà, avventura, passione. Abbattendo ogni limite. Tutto questo è Benelli TRK 502, una moto versatile, affidabile, adatta sia ai lunghi viaggi sia alla città, che oggi si presenta nella sua versione definitiva dotata di ABS e disponibile nelle colorazioni bianca, rossa e nera.

Il motore è il nuovissimo bicilindrico quattro tempi raffreddato a liquido da 500cc, sviluppato da Benelli per le sue ultimissime creazioni, alimentato ad iniezione elettronica, con distribuzione a doppio albero a camme in testa e 4 valvole. La
potenza massima è di 47 CV (35 kW) a 8500 giri/min, la coppia di 45 Nm (4,6 kgm) a 5000 giri, sinonimo di grande fluidità in tutte le condizioni e di un motore sempre pronto e reattivo. Il cambio è a 6 velocità con trasmissione finale a catena.

Le linee, intraprendenti ed espressive, sorprendono già a prima vista, soprattutto
grazie ad un serbatoio che offre una capacità di ben 20 litri, un gruppo ottico prevalentemente a led, dal design esaltante ed un parafango anteriore capace di dominare la scena.

Il telaio è un traliccio in tubi d’acciaio ad alta resistenza. Le sospensioni offrono il
massimo della comodità a pilota e passeggero, grazie ad una forcella upside-down regolabile, con un’escursione di 135mm davanti ed un forcellone oscillante con 

 monoammortizzatore centrale regolabile. Questa due ruote della Casa del Leone offre comfort a 360°, grazie anche ad una sella comoda e spaziosa, all’originale paramani e ad un cupolino ampio e slanciato, in grado di proteggere alla perfezione sia pilota che passeggero, in qualsiasi posizione di guida.
Stabilità e precisione sono due parole chiave di questa nuova Benelli TRK 502, così come l’attenzione alla sicurezza. Ottime le prestazioni dell’impianto frenante modulabile, grazie soprattutto al doppio disco anteriore semiflottante di 320 mm di
diametro e pinza a quattro pistoncini e al disco posteriore di 260 mm di diametro,
con pinza a singolo pistoncino. I cerchi di 17” in lega di alluminio montano pneumatici 120/70-17 e 160/60-17 per la versione stradale, ma sarà disponibile anche la versione off-road con ruota di 19” all’anteriore.

La Benelli TRK 502 sarà disponibile a partire da inizio 2017. 











(4 novembre 2016) Honda Novità EICMA 2016























Dopo il successo dell’edizione 2015, dal 10 al 13 Novembre 2016 Honda accoglierà all'EICMA - Esposizione Internazionale Ciclo Motociclo e Accessori - Padiglione 4 , Fiera Milano Rho - tutti gli appassionati delle due ruote.

Con uno stand di oltre 2.000 mq all'interno del più importante salone internazionale della moto, la Casa dell'Ala promette spettacolo, con tutte le novità 2017: l’attesissimo X-ADV, le affilatissime CBR1000RR Fireblade SP e SP2, le classiche CB1100EX e CB1100RS, oltre alle anteprime esclusive che verranno svelate a Milano, e tutta la gamma completa di Honda, che spazia dalle supersportive alle naked, passando per le adventure e arrivando agli scooter, mezzo perfetto per il commuting cittadino.

Immancabili anche alcuni strepitosi prototipi, che ci mostrano in anteprima quella che sarà la mobilità a due ruote del domani.

Imperdibile, presso l’area esterna Honda, tra il Padiglione 4 e l'area Motolive, la possibilità di provare su un apposito circuito, e sotto la supervisione dello staff Honda, alcuni tra i modelli di scooter e moto di piccola cilindrata di maggior successo.

Inoltre, la Scuola Guida Honda omaggerà le donne rendendole protagoniste delle sessioni giornaliere: tutti i giorni dalle 14:30 alle 15:30 ci sarà la possibilità di imparare o migliorare la propria tecnica in tutta sicurezza. 











(4 novembre 2016) Yamaha svela prezzo e disponibilità del nuovo Tricity 155



La versione 155cc dell’innovativo modello a tre ruote di Casa di Iwata, con il nuovo motore a 4 tempi Blu Core, sarà disponibile da novembre 2016 presso i Concessionari Ufficiali Yamaha al prezzo di euro 4.390 f.c.



























 Gerno di Lesmo (MB), 3 novembre 2016 - Più potenza per più persone: è questo che Yamaha, ogni giorno, offre grazie ai suoi straordinari prodotti. Il nuovo Tricity 155, entrato a far parte del garage della Casa di Iwata, rafforza la promessa del brand nipponico e risponde efficacemente all’esigenze di tutti i pendolari grazie al suo nuovo motore a 4 tempi da 155 cc Blu Core. Questo innovativo motore, ultimo ritrovato della tecnologia, aumenta infatti l'efficienza di combustione e raffreddamento, riducendo nel contempo le perdite di potenza, per garantire accelerazioni più rapide e consumi ridotti. Inoltre, grazie al sistema Yamaha VVA (Valvole ad attuazione variabile), il tre ruote più potente di Yamaha offre performance di alto livello.



























PIÙ COMFORT, PIÙ SPAZIO E PRATICITÀ - Tricity 155 monta una nuova ruota posteriore da 13 pollici ed uno pneumatico posteriore più largo 130/70 che, insieme, offrono un’ottima trazione su diverse tipologie di fondo stradale e aumentano il livello di comfort di chi guida. Inoltre, il caratteristico telaio leggero e compatto gli conferisce le straordinarie doti di agilità e maneggevolezza che lo hanno reso celebre all’interno della categoria commuter vehicles. La nuova idea di mobilità della Casa di Iwata dimostra di essere ancora più pratico grazie al nuovo serbatoio, più capiente da 7,2 litri, e al vano sottosella che, oltre agli effetti personali, può ospitare un casco integrale. Altra importante novità è costituita dal freno di stazionamento, simile a quello utilizzato sul top di gamma TMAX. La presa da 12v, di serie, è situata nel nuovo vano anteriore e consente di alimentare i dispositivi elettrici come smartphone e tablet. Nella doppia sella ridisegnata, la cui elevata qualità costruttiva rende piacevole il tragitto quotidiano, la parte riservata al guidatore è lunga e piatta. La pedana piatta è stata ridisegnata, avvicinando così questo veicolo alle necessità dei neofiti e di tutti quei clienti che scelgono di accostarsi al mondo delle tre ruote. Grazie alla posizione di guida eretta e all'ergonomia che consente una guida rilassata, Tricity 155 è davvero il mezzo ideale per gli spostamenti in città e dintorni sempre mantenendo i consumi ridotti 2,52 litri/100 km. Il nuovo tre ruote del brand nipponico si adatta perfettamente anche all’esperienza dei poco esperti che cercano una valida alternativa ai mezzi pubblici e all'automobile ed è anche pronto a conquistare tutti quei piloti che, fino ad oggi, hanno optato per modelli a tre ruote più pesanti, ingombranti e costosi.















mercoledì 20 aprile 2016

(20 aprile 2016) Yamaha Tracer 700






Yamaha sviluppa un altro modello sul suo riuscito bicilindrico di 670 centimetri cubi di cilindrata: oggi è stata presentata la nuova Tracer 700, in vendita da luglio al prezzo di Euro 7.890.

Nel settore delle medie, i modelli dotati dei nuovi due e tre cilindri Yamaha (680 e 900 cc.) hanno conquistato in quest'ultimo biennio notevoli successi commerciali in tutta Europa: efficacia nelle prestazioni, consumi e dimensioni contenuti, prezzi accattivanti e il marchio della casa dei tre diapason (affidabilità, prestazioni, look sportiveggiante, ecc.) hanno poi completato un quadro generale davvero positivo.





Yamaha vuol tornare dunque a essere leader di mercato in quel settore (medie cubature) che per anni l'ha vista protagonista con la Fazer 600 (quattro cilindri), con la TDM, con la Super Teneré e con le altre medie di una gamma sempre ricca.

La Tracer 700 ha tutto per essere apprezzata anche dal pubblico italiano: un prezzo corretto (ABS ed Euro 4), una buona capacità di carico per essere dedicata al turismo di lungo corso, prestazioni ed estetica decisamente interessanti, economicità d'uso.
   Luca Scarpat





Dal comunicato ufficiale Yamaha:

Nasce la Sport Tourer definitiva di media cilindrata di Casa Iwata. Facile da gestire e adatta a tutti, la nuova Tracer 700 offre emozionanti prospettive di guida sia in città che nei lunghi viaggi. Euro 4 - ABS, sarà disponibile da luglio al prezzo di 7.890 euro f.c.

In Europa, il mondo del motociclismo sta assistendo a una sorta di rivoluzione: sempre più persone, infatti, scelgono di guidare un mezzo a due ruote per spostarsi in città o per viaggiare. Negli ultimi anni, la Casa dei tre diapason ha sorpreso il mercato presentando mezzi innovativi e divertenti ed ha pubblicamente manifestato la propria intenzione nel continuare a dare il massimo sforzo al proprio inteso programma di ricerca e sviluppo. Quest'estate arriverà sul mercato un nuovo modello, sportivo e versatile, che segna un significativo passo avanti nell'approccio al segmento Sport Tourer: la performante e coinvolgente Tracer 700 è stata infatti sviluppata sulla piattaforma dell'apprezzatissima MT-07, ed ha come obiettivo principale quello di attrarre una nuova generazione di motociclisti, rafforzando e dando nuova linfa all'attuale gamma.

A un prezzo accessibile, Tracer 700 offre specifiche tecniche straordinarie insieme con uno stile aggressivo e seducente. Pensata per diventare la Sport Tourer definitiva di media cilindrata, ed è pronta a consolidare il successo della sorella maggiore MT-09 Tracer che da oggi cambia nome e diventa Tracer 900. Questo nuovo capitolo offre, infatti, a Yamaha l'opportunità di razionalizzare ed espandere il segmento Sport Tourer che comprenderà, oltre alle due Tracer, anche l'ammiraglia FJR1300 nelle sue tre versioni.

Con un DNA dal carattere dinamico, abbinato a un look energico e accattivante e a una predisposizione per le lunghe percorrenze, la nuova Tracer 700 ufficializza l'inizio di una nuova ed entusiasmante era. Che si guidi per andare a prendere un caffè la domenica mattina o si passi un paio di settimane in giro per il continente con passeggero e bagagli, Tracer 700 possiede il potenziale per fare entrare in un nuovo mondo e regalare ricordi indelebili. GUIDARE EMOZIONI - Una delle caratteristiche principali che differenziano Tracer 700 dagli altri modelli di Sport Tourer di media cilindrata è la capacità di offrire un'esperienza di guida sportiva, ricca di emozioni e intuitiva.
Dal momento che si sceglie di guidare un mezzo a due ruote per passione e non per esigenza, la filosofia "Kando" di Yamaha prevede la realizzazione di mezzi che siano fonte d'ispirazione e divertimento, in grado di regalare ogni giorno un sorriso. La nuova Tracer 700 incarna perfettamente questo modo di pensare e, in più, è dotata di un motore bicilindrico da 689 cc a 4 valvole che ha di fatto contribuito a rendere Yamha leader del mercato europeo delle due ruote.
Il motore "crossplane", un bicilindrico fronte marcia, è lo stesso di XSR 700 e già al suo debutto su MT-07 è stato unanimemente riconosciuto come uno dei più divertenti e interessanti motori all'interno del panorama motociclistico.
Una delle caratteristiche principali di questo erogatore di emozioni è la sua fasatura a 270 gradi con scoppi irregolari che contribuisce a trasmettere una sensazione di accelerazione incredibile, con livelli di trazione elevati. Grazie al suo carattere unico e reattivo, è infatti in grado di erogare coppia e potenza da prima della classe. Sviluppando 55,0 kW (74,8 CV) a 9.000 giri/min, e 68,0 Nm (6.9 kg-m) a 6.500 rpm, la nuova Tracer 700 offre consistenti prestazioni sportive, che permettono di tracciare curve perfette sui percorsi più tormentati.

HIGHLIGHTS NUOVA YAMAHA TRACER 700
Sport Tourer da 700 cc versatile, sportiva e divertente
Porta d'accesso al mondo Sport Tourer
Bicilindrico da 689 cc "crossplane" ricco di coppia
Parabrezza regolabile e serbatoio capiente per aumentare il potenziale sulle lunghe distanze
Bicilindrico da 689 cc "crossplane" ricco di coppia
Omologazione Euro 4
Ciclistica evoluta per migliorare stabilità e comfort
Nuovo forcellone più lungo e taratura sospensione dedicate
55,0 kW (74,8 CV) a 9.000 giri/minuto
68,0 Nm (6,9 kg-m) a 6.500 giri/minuto

Tracer 700. Caratteristiche tecniche principali
Efficiente motore bicilindrico da 689 cc a 4 valvole DOHC
Filosofia di design "crossplane" per una coppia corposa e lineare
55,0 kW (74,8 CV) a 9.000 giri/minuto
68,0 Nm (6,9 kg-m) a 6.500 giri/minuto
Telaio tubolare in acciaio con forcellone in alluminio
Interasse di 1.450 mm
Peso in ordine di marcia 196 kg.
Serbatoio da 17 litri per una notevole autonomia
Altezza sella 845 mm
Doppio disco anteriore con pinze a 4 pistoncini e ABS di serie
Sospensione anteriore e posteriore con escursione di 130 mm
Cerchi in alluminio a 10 razze
Attenzione particolare all'ergonomia di pilota e passeggero
Parabrezza regolabile, versione più alta in opzione
Paramani integrati che deflettono il flusso d'aria
Doppio faro anteriore con luci di posizione a LED
Doppia sella a due livelli con maniglie per il passeggero di serie

martedì 19 aprile 2016

(23 aprile 2016) La Vespa festeggia i suoi settant'anni.







La Vespa festeggia il suo settantesimo compleanno: il 23 aprile del 1946 veniva registrato il brevetto del più amato e conosciuto scooter della produzione motociclistica mondiale.
Da allora i modelli a ruote basse hanno dapprima rappresentato per molti il senso della mobilità individuale con la prima motorizzazione di massa e poi, col tempo, lo scooter ma soprattutto la Vespa è diventato un coloratissimo mezzo e strumento di libertà e di svago per i più giovani.

Imitato da tanti, lo scooter della Piaggio - sempre con il nome Vespa - ancor oggi è molto richiesto: la ricetta di allora, con la scocca in lamiera e il cambio al manubrio, è rimasta invariata per anni (una versione della PX è tutt'ora nel listino Piaggio) anche se lo scooter si è evoluto da mezzo economico e semplice a un moderno veicolo a due ruote dotato di motorizzazioni evolute e di ausili elettronici (ABS, controllo di trazione, ecc.)  evidentemente più consoni al traffico odierno.







Piaggio festeggia questo compleanno in grande stile con l'esposizione di tutta la sua gamma (oggi gli scooter della casa di Pontedera sono di varia foggia e di diversa cilindrata) ancora oggi molto gradita sia in Italia sia all'estero.






Dal comunicato ufficiale Piaggio.
Pontedera, 23 Aprile 2016 - Era la primavera del 1946 quando la prima Vespa, la leggendaria 98 cc, usciva dallo stabilimento di Pontedera. Nel settantesimo anniversario di quel momento storico, il Gruppo Piaggio rende omaggio allo scooter più amato di sempre con una versione speciale. Una personalizzazione che celebra la storia di un veicolo che ha superato la sua funzione di commuting agile e divertente per diventare un simbolo delle epoche che ha attraversato. Oggi Vespa non è solo uno scooter, è il mezzo a due ruote più famoso e amato nel mondo.

In settanta anni di storia, e dopo oltre 18 milioni di esemplari, Vespa ha unito in un’unica passione giovani di culture lontane e diverse. Primo marchio veramente globale della mobilità, Vespa ha interagito con ambienti sociali lontanissimi tra loro, generando fenomeni culturali diversi, peculiari delle realtà nelle quali ha saputo calarsi fino a diventarne protagonista e tratto distintivo. Ha guidato le rivoluzioni di costume, musicali, giovanili. Ha accompagnato i popoli nella loro crescita. Li ha fatti correre nelle fasi di benessere economico. Ed è oggi uno dei prodotti italiani più diffusi e conosciuti a ogni latitudine, oggetto di culto e simbolo di eleganza senza tempo.


Dal 2004, quando furono prodotti 58.000 veicoli, la crescita del marchio Vespa è stata spettacolare. Si sono toccatele 100.000 nel 2006, per arrivare alle quasi 170.000 del 2015.
Vespa ha triplicato la sua produzione nel giro di un decennio durante i quali un milione e mezzo di nuove Vespa hanno iniziato a percorrere le strade del mondo.
Oggi Vespa è più che mai un marchio globale, vera cittadina del mondo ed è prodotta in tre siti produttivi: Pontedera dove Vespa nasce ininterrottamente dal 1946 e la cui produzione è destinata all’Europa e i mercati occidentali, Americhe comprese; Vinh Phuc, in Vietnam, che serve il mercato locale e i paesi del Far East, e che il 21 aprile 2015 ha festeggiato i 500.000 scooter sin ora prodotti; in India, nel nuovissimo impianto di Baramati, aperto ad Aprile 2012, nel quale nascono le Vespa per il mercato indiano.


Vespa: le origini.
Fondata a Genova nel 1884 da Rinaldo Piaggio, all’epoca ventenne, la società Piaggio si dedica inizialmente alla costruzione di arredamenti navali per poi estendere la propria attività alla costruzione di carrozze e vagoni ferroviari, motori, tram e carrozzerie speciali per autocarri.

Nel frattempo, con la prima guerra mondiale, Piaggio entra nel settore aeronautico, un business in cui opererà per i decenni a venire. Inizia così la produzione di idrovolanti e aeroplani, come pure l’acquisizione di nuovi stabilimenti: nel 1917 una fabbrica di aerei a Pisa, quattro anni dopo un piccolo stabilimento a Pontedera che sarebbe divenuto il centro della produzione aeronautica di Piaggio (eliche, motori e aerei completi, incluso l’avanzatissimo Piaggio P108 nelle versioni passeggeri e bombardiere). Negli anni che precedono la seconda guerra mondiale, e durante il conflitto, Piaggio è uno dei maggiori produttori italiani di aerei. Proprio per questo rappresentano un obiettivo militare strategico e gli stabilimenti Piaggio di Genova, Finale Ligure e Pontedera escono distrutti dalla II guerra mondiale.


La nascita di un mito.
La Vespa nasce della determinazione di Enrico Piaggio a creare un prodotto a basso costo e di largo consumo. All’approssimarsi della fine della guerra, Enrico studia ogni soluzione per rimettere in moto la produzione nei suoi stabilimenti. A cominciare da quello di Biella, dove venne realizzato un “motorscooter” sul modello delle piccole motociclette per paracadutisti. Il prototipo, siglato MP5, venne battezzato “Paperino” per la sua strana forma: ma non piacque ad Enrico, che incaricò Corradino D’Ascanio di rivedere il progetto.
Il progettista aeronautico non amava però la motocicletta. Secondo lui era scomoda, ingombrante, con gomme troppo difficili da cambiare in caso di foratura; e oltretutto, per via della catena di trasmissione, sporcava. L’ingegnere trovò tuttavia tutte le soluzioni del caso attingendo proprio alla sua esperienza aeronautica. Per eliminare la catena immaginò un mezzo con scocca portante, a presa diretta; per rendere la guida più agevole pensò di posizionare il cambio sul manubrio; per facilitare la sostituzione delle ruote escogitò non una forcella ma un braccio di supporto simile appunto ai carrelli degli aerei. E infine ideò una carrozzeria capace di proteggere il guidatore, di impedirgli di sporcarsi o scomporsi nell’abbigliamento: decenni prima della diffusione degli studi ergonomici, la posizione di guida di Vespa era pensata per stare comodamente e sicuramente seduti, anziché pericolosamente in bilico su una motocicletta a ruote alte.

Dal nuovo progetto di D’Ascanio nacque un mezzo che con il “Paperino” non aveva più nulla a che vedere: una soluzione assolutamente originale e rivoluzionaria rispetto a tutti gli altri esempi di locomozione motorizzata a due ruote. Con l’aiuto di Mario D’Este, suo disegnatore di fiducia, a Corradino D’Ascanio bastarono pochi giorni per mettere a punto la sua idea e preparare il primo progetto della Vespa, prodotto a Pontedera nell’aprile del 1946. Il nome del veicolo fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio che davanti al prototipo MP6, dalla parte centrale molto ampia per accogliere il guidatore e dalla “vita” stretta, esclamò: “Sembra una vespa!”. E Vespa fu.


I modelli che hanno fatto la storia.
Dalla prima Vespa del 1946, con i suoi 98 cc, alla Granturismo del 2003, alla Vespa GTS 300 Super del 2008, alle recentissime serie speciali GTV e LXV, per arrivare alla Vespa 946 che ha debuttato l’8 novembre 2011 all’EICMA, il 69° Salone del Motociclo di Milano: sono più di 150 i diversi modelli, versioni e varianti di Vespa – identificabili da diversi “codici telaio” – prodotti da Piaggio. Questi veicoli segnano l’evoluzione tecnica dello scooter più famoso del mondo: in occasione del lancio della Vespa ET4, nel 1996, si calcolò che in tutti quegli anni, rispetto al progetto originale, erano state apportate oltre 20.000 modifiche e sostituiti più di 1.500 particolari.
E’ difficile selezionare, in un’evoluzione di prodotto che abbraccia oltre sessant’anni, gli scooter Vespa maggiormente rappresentativi. Alcuni di essi - perché appartenenti a serie speciali, o perché rapidamente sostituiti da Piaggio con versioni successive - godono del favore degli appassionati e presentano valutazioni elevate nel mercato degli scooter d’epoca, estremamente attivo in tutto il mondo. Altri, per i grandi volumi di produzione e per la lunga permanenza in gamma, oltre a rappresentare dei “classici”, hanno lasciato un segno nella storia della mobilità su due ruote.

Non mancano, nella storia di Vespa, autentici record di natura tecnica che ogni volta rinnovano una storia di innovazione intimamente collegata all’evoluzione dello scooter più famoso e diffuso del mondo: solo per citare alcuni dei più recenti exploit, Piaggio nel 1997 con Vespa ET2 Iniezione ha lanciato il primo scooter 2 tempi a iniezione diretta della storia, un primato tecnologico ribadito nel 2000 con il lancio – su Vespa ET4 50 4T – della prima motorizzazione europea 50cc quattro tempi. Nel 2005, con Vespa GTS, Piaggio ha presentato il primo scooter mondiale con motore 250cc Euro3 a iniezione elettronica.

Vespa 98, 1946 - E’ la prima Vespa. E’ equipaggiata con un motore 98 cc che eroga una potenza di 3,2 CV a 4.500 giri/minuto per una velocità di 60 Km/ora. Rimane in produzione per due anni: nel 1946 vengono prodotti i veicoli dal numero 1 al 2464; nel ‘47 quelli dal n° 2465 al 18079. Vespa 125, 1948 - E’ la prima Vespa 125 cc. Differiscedalla 98, oltreche per la cilindrata, per l’introduzionedellasospensioneposteriore; vienemodificataanche la sospensioneanteriore. Vespa 125, 1953 - Segna una prima, importante evoluzione del propulsore: cambiano le misure di alesaggio per corsa e la distribuzione. Aumenta la potenza (5 CV a 5.000 giri), che porta la velocità massima a 75 Km/h. Nuovo il disegno della carenatura nella parte posteriore. Vespa 125 “U”, 1953 - Caratterizzata dall’estetica spartana, è la versione “Utilitaria”, venduta a 20.000 lire in meno rispetto alla 125 più moderna. Per la prima volta appare in Italia il faro montato in alto sul manubrio (già introdotto su alcuni modelli destinati ai mercati esteri). Vespa 150 GS, 1955 - Viene definito dagli esperti come “il modello più apprezzato, imitato e ricordato”. Numerose le innovazioni: per la prima volta appaiono il motore 150 cc, il cambio a 4 marce, la sella lunga di serie, il gruppo manubrio-fanale “carenato”, le ruote con pneumatici da 10”. Vespa raggiunge il “traguardo” dei 100 Km/ora. Anche il design cambia, con una carrozzeria decisamente più aerodinamica. Vespa 160 GS, 1962 - Nasce per continuare il successo commerciale della prima GS, e vanta un design completamente nuovo. Nuovi anche il silenziatore di scarico, il carburatore e le sospensioni. La potenza è di 8,2 CV a 6.500 giri. Vespa 150 GL, 1963 - Ancora nuovo design per quella che è definita “tra le più belle Vespa realizzate dagli stilisti Piaggio”. Nuovo il manubrio, il faro trapezoidale, il parafango anteriore ed i cofani posteriori snelliti. Vespa 50, 1964 - E’ la prima Vespa 50 cc. Nasce per le nuove normative del CodicedellaStradaitaliano, cheimpongono la targaaiveicoli di cilindratasuperiore.Eccezionalmente versatile ed affidabile, presenta un motore di nuova architettura, con il cilindro inclinato di 45° anziché orizzontale. E’ l’ultimo progetto firmato da Corradino D’Ascanio. Vespa 180 SS, 1965 - Segna un nuovo traguardo nella crescita della cilindrata (181,14 cc) e con 10 CV di potenza consente di arrivare a 105 Km/ora. La 180 SS (Super Sport) sostituisce la gloriosaGS 150/160 cc. Piaggio modifica lo scudoanteriore, rendendolopiùaerodinamico, e apportasostanzialimigliorie al comfort di guida, allamaneggevolezza e allatenuta di strada. Vespa 125, 1966 - Battezzata non ufficialmente “nuova 125”, presenta innovazioni radicali al design, al telaio, al motore (inclinato di 45°) e alle sospensioni. Vespa Super Sprint 90, 1966 - Serie speciale derivata dalla Vespa 50/90 cc e dalla “nuova 125”, è caratterizzata dal bauletto posto tra la sella e lo sterzo per favorire la guida “distesa”. Stretto e basso il manubrio, radicalmente nuovi anche il parafango e lo scudo, rastremati. Con soli 90 cc di cilindrata, raggiunge i 93 Km/ora. Vespa 125 Primavera, 1968 - E’, insieme alla successiva PX, il modello più longevo di Vespa. Deriva dalla “nuova 125” ma presenta notevoli differenze nel propulsore, che consente un incremento di 10 Km/ora nella velocità massima. Curate le rifiniture, che comprendono il classico e praticissimo gancio appendiborsa. Vespa 180 Rally, 1968 - Con questo nuovo veicolo Piaggio generalizza su tutta la produzione il sistema di ammissione a distribuzione rotante. Inedito il motore, nuovo e più potente il faro anteriore, il telaio - derivato dalla Vespa 150 Sprint - è più stretto e aerodinamico di quello della Super Sport. Vespa 50Elestart, 1970 - Presenta la grande novità dell’avviamento elettrico, ma anche il design è completamente rivisitato e arricchito rispetto alla 50 Special. Vespa 200 Rally, 1972 - Piaggio raggiunge un nuovo top nella cilindrata di Vespa. Questo modello, con 12,35 CV a 5.700 giri, tocca i 116 Km/ora. Vespa 125 Primavera ET3, 1976 - La sigla significa “Elettronica 3 travasi”, e segna importanti modifiche al propulsore, reso più potente e brioso. Variata anche l’estetica rispetto alla Primavera standard (mantenuta in gamma). Vespa P 125 X, 1978 - La “PX” segna un nuovo passo avanti nell’estetica (la carrozzeria è interamente ridisegnata) e nelle prestazioni. Caratteristico il bauletto posto dietro allo scudo. Nello stesso anno viene presentata la P 200 E, che rispetto al modello 125 vanta la possibilità di essere munita di lubrificazione separata e di lampeggiatori direzionali integrati nella carrozzeria. Tre anni dopo viene presentata la PX 150 E, che offre prestazioni intermedie tra i due modelli. Vespa PK 125, 1983 - Sostituisce la Vespa Primavera (standard ed ET3). Nuova l’estetica; inoltre la carrozzeria della PK è completamente diversa da quelle degli scooter precedenti, perché le saldature della scocca non sono più sovrapposte, ma intere. Vespa PK 50, 1983 - Sostanzialmente identica alla PK 125, è presentata nei due modelli PK 50 e PK 50 S, ambedue con cambio a 4 velocità e accensione elettronica. Vespa PK 125 Automatica, 1984 - Viene introdotto su Vespa il cambio automatico, forse la modifica più radicale (almeno dal punto di vista dell’utente) dal 1946. La presenza del cambio automatico è sottolineato dall’assenza del freno a pedale, sostituito dalla leva posta alla manopola sinistra (che non deve governare la frizione, automatica). E’ offerta anche con miscelatore automatico olio-benzina e avviamento elettrico. L’anno successivo, viene lanciata anche la Vespa PK 50 Automatica. Vespa T 5 Pole Position, 1985 - Anche la serie PX trova, con la T 5, il modello “supersportivo”. Nuovo il motore, con cilindro in alluminio a 5 travasi; ma nuovo anche il design, soprattutto al posteriore e nell’area del fanale anteriore, integrato con un aggressivo cupolino dotato di un piccolo parabrezza in plexiglas. Uno spoiler arricchisce lo scudo. Vespa 50 N, 1989 - Le modifiche apportate al Codice della Strada italiano consentono ai 50 cc di svincolarsi dal limite di potenza di 1,5 CV, e Piaggio presenta un nuovo “vespino” più performante (oltre 2 CV a 5.000 giri) e caratterizzato da una veste estetica inedita dalla linee più “morbide”.
Vespa ET4 125, 1996 - Prima Vespa con motore 4 tempi, è il modello “nuova generazione” lanciato in occasione del cinquantenario. Nel 1997 e 1998 è risultato il veicolo due ruote targato (moto incluse) più venduto in tutta Europa ed è stata seguita dalla versione ET2 50 cc e, nel 1999 anche dalla classica ET4 150 cc. Vespa ET4 50, 2000 -. E’ la prima Vespa 50 dotata di motore 4 tempi, e grazie alle caratteristiche del suo propulsore stabilisce un vero e proprio record di autonomia: oltre 500 km con un pieno di benzina. Vespa PX, 2001 - Freno a disco anteriore, accurati interventi estetici, nuovi colori e il ritorno al logo Vespa "storico" per la intramontabile PX, che ha superato la straordinaria cifra di tre milioni di unità prodotte e vendute in oltre 30 anni di carriera. Rinnovata ancora nel 2011 è oggi offerta nelle cilindrate 125 e 150. Vespa PX è un "evergreen" anche grazie all'unicità del cambio a 4 marce al manubrio e alla possibilità di installare la ruota di scorta laterale. Vespa Granturismo 200L e 125L, 2003 - La Granturismo è stata la Vespa più grande e potente mai realizzata sino a quel momento. Nelle versioni 200L e 125L, coniuga i valori emozionali di Vespa con le soluzioni progettuali più avanzate: è la prima Vespa con motori quattro tempi quattro valvole raffreddati a liquido (che rispondono ai nuovi standard Euro2 sulle emissioni); la prima con ruote da 12 pollici, e con un sistema di frenatura interamente a disco. La carrozzeria in acciaio è, ancora una volta, il segno di una filosofia di costruzione esclusiva. Vespa LX, 2005 - E’ il ritorno, in un’attualissima chiave stilistica e tecnica, del “vespino”, il modello a scocca piccola che da oltre 40 anni si affianca al “vespone” di grandi dimensioni. Vespa LX sostituisce la gloriosa Vespa ET (oltre 460.000 esemplari venduti dal 1996) ed è disponibile in quattro moderne ed ecologiche motorizzazioni: 50cc due e quattro tempi, 125 e 150cc quattro tempi. Vespa GTS 250 i.e., 2005 - Cinquant'anni dopo la nascita della Vespa GS (Gran Sport), primo scooter sportivo della storia e tuttora ricercatissima da appassionati e collezionisti, Vespa GTS 250 i.e. riprende quel mito di elegante sportività e si rivela come la Vespa più potente, veloce e tecnologicamente dotata. A partire dal novembre 2011 Vespa GTS è “cresciuta” fino alla classe 300, spinta da un modernissimo e potente motore 4 valvole, raffreddato a liquido e dotato di iniezione elettronica, Vespa GTS è frenata da un superbo impianto a doppio disco.
Vespa GTV e LXV, 2006 –Nate per celebrare il mito assoluto del mondo due ruote, Vespa LXV e Vespa GTV recuperano e reinterpretano gli elementi più caratteristici degli anni ‘50 e ‘60 nella loro forma e nella loro funzione. Vespa GTV, offerta nelle cilindrate 125 e 250, si distingue per il gruppo ottico anteriore posizionato sul parafango, come sul primo prototipo del 1946, mentre Vespa LXV, che monta propulsori da 50, 125 e 150cc, si ispira alle linee morbide ed essenziali dei modelli anni ‘60, in una versione snella e minimale su cui spicca il manubrio a vista e la sella in due pezzi. Vespa GT 60°, 250cc, 2006 - E’ il regalo che Vespa ha voluto fare ai suoi appassionati per festeggiare il suo sessantesimo compleanno: materiali raffinati e lavorazioni esclusive per un oggetto unico, un’edizione limitata prodotta in soli 999 esemplari e destinata a rimanere uno dei capisaldi nella storia di Vespa. Vespa S 50 e 125, 2007 - Il fascino del “Vespino” sportivo rivive nelle forme della nuovissima Vespa S: un gioco di citazioni, di richiami, per declinare al presente l’anima più giovane e sportiva di Vespa. L’estetica rigorosamente minimalista di Vespa S raccoglie direttamente l’eredità di modelli mito degli anni ’70 come la 50 Special e la Vespa Primavera. Vespa GTS 300 Super, 2008 - Vespa GTS 300 Super porta nella classe “over 250” l’eleganza esclusiva di Vespa. La classicità e lo stile unico di Vespa si sposano a un’evidente vena di sportività e le linee raffinate di Vespa acquisiscono un aspetto decisamente grintoso. Vespa GTS 300 Super incarna così, in chiave sportiva e moderna, i valori di stile, comodità, sicurezza e robustezza del marchio Vespa.
Spinta da un modernissimo e potente motore a 4 valvole raffreddato a liquido e dotato di iniezione elettronica, omologato Euro3, Vespa GTS 300 Super si distingue per le straordinarie doti di elasticità e brillantezza del propulsore che ne fanno una vera “bruciasemafori”. Vespa S 50 e Vespa LX 50 4Valvole, 2009 – Il nuovo motore 50cc, quattro tempi quattro valvole porta alla riscoperta di una cilindrata “mitica”, pietra miliare nella storia di Vespa. Grazie all’adozione della nuova distribuzione a 4 valvole, la brillantezza del nuovissimo propulsore non ha niente da invidiare a quella dei cinquantini a due tempi (con 4,35 CV è il più potente 50 cc 4 tempi sul mercato) ma i consumi e le emissioni restano quelle proprie dei motori quattro tempi. Con l’adozione di questo nuovo propulsore Vespa ribadisce un primato tecnologico che dura da oltre sessanta anni.
Vespa LX 3V e Vespa S 3V – A giugno 2012 su Vespa LX e Vespa S debutta un nuovo motore, a buon diritto considerato lo stato dell’arte in questo segmento e destinato a precorrere i tempi per le ottime prestazioni e per i livelli minimi di consumi ed emissioni arrivando a percorrere 55km/l e abbattendo le emissioni di Co2 del 30%. Con il nuovo e tecnologicamente avanzatissimo propulsore 125-150 4T a 3 Valvole Piaggio apre, ancora una volta, una finestra sul futuro della tecnologia motoristica. Si tratta di un monocilindrico a 4 tempi raffreddato ad aria, con distribuzione monoalbero a camme in testa a 3 valvole (2 di aspirazione e 1 di scarico) e alimentazione a iniezione elettronica, studiato e costruito negli stabilimenti di Pontedera, tra i centri di ricerca e sviluppo più evoluti a livello mondiale, con l’obiettivo di aumentare le prestazioni e diminuire i consumi di carburante e le emissioni inquinanti.
Vespa GTS ABS ASR. Nel 2014 Vespa GTS si rinnova con l’adozione dei più avanzati e tecnologici sistemi elettronici di supporto alla guida: Sistema di frenata ABS a due canali e Controllo di trazione ASR. Vespa conferma così la sua avanguardia tecnologica che sempre ne ha segnato la storia e si presenta come uno dei veicoli più moderni, avanzati e sicuri del panorama mondiale. 

   Luca Scarpat